« Indietro | La Regione promuove il progetto Jeremie. Stanziati 12 milioni di euro per le Pmi

10/12/2013

PALERMO – Dodici milioni di euro, di cui sette messi a disposizione dal Fondo europeo per gli investimenti e cinque da Banca popolare etica, è il plafond di Jeremie Sicilia, strumento promosso dalla Regione siciliana e dal Fei per favorire l’accesso al credito delle Pmi siciliane.

Del progetto Jeremie, incluso nel Por 2007-2013, se n’è parlato in apertura dei lavori del 14° Happening della solidarietà, tenutosi ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, e promosso dal consorzio di imprese siciliane Sol.Co. “L’iniziativa di Jeremie – ha detto Francesco Passantino, presidente Sol.Co - è assolutamente vitale, specie in un periodo come questo, dove la liquidità di cassa delle imprese è sempre più ridotta e gli investimenti di conseguenza sono al minimo”.

La tipologia del finanziamento prevista dispone di un mutuo chirografario composto per il 58 per cento da fondi Jeremie a tasso zero e per il restante 42 per cento da fondi di Banca popolare etica, e questi non può superare i 100 mila euro ed essere inferiore ai 10 mila.

“Il vantaggio – ha spiegato Gianluca Palermo di Fei - è quello di poter agevolare l'accesso al credito, grazie alla vicinanza degli utenti che garantisce Banca etica. L’altro vantaggio è quello di poter abbattere il costo di un finanziamento che in Italia è assai elevato”.

Fra i beneficiari di Jeremie sono comprese le micro, piccole e medie imprese che operano nel territorio regionale, comprendendo anche le cooperative (eccetto quelle agricole) e i consorzi di imprese, e fra i settori di attività ammessi sono incluse l’industria, l’artigianato, il commercio, con particolare attenzione verso le piccole aziende che operano nel settore sociale.

La promozione del lavoro autonomo e l’inserimento sostenibile nel mercato per disoccupati e inattivi sono infatti fra gli obiettivi principali contenuti nel protocollo del Fondo, unitamente a quello di raggiungere un miglioramento economico delle stesse, con la finalità ultima di un miglioramento sociale.

Nello specifico i progetti presi in carico da Jeremie sono indirizzati al potenziamento dell’inclusione sociale delle persone svantaggiate che sia fatto attraverso la promozione e il supporto di iniziative imprenditoriali, abbattendo ogni forma di discriminazione e promuovendo l’integrazione nel mercato del lavoro e il reinserimento per le persone svantaggiate, supportando altresì talune categorie di imprenditori che partono in posizione di svantaggio come immigrati, diversamente abili ed ex detenuti.

“In Sicilia – ha osservato Steni Di Piazza, referente per Banca etica del progetto Jeremie - Banca etica nasce anche per utilizzare al meglio le risorse del Terzo settore. Le risorse oggi nel Meridione risiedono essenzialmente nel risparmio e nei fondi strutturali di provenienza europea, che dovrebbero, almeno in parte utilizzate per il Terzo settore. E qui – ha proseguito - si arriva a Jeremie che si preoccupa, con queste risorse di finanziare, con tassi bassissimi, le piccole imprese, alle quali viene così data l'opportunità di creare sviluppo e lavoro. Banca Etica in questo senso si preoccupa di veicolare al meglio le risorse per queste imprese e Jeremie – ha concluso - è lo strumento che viene utilizzato per garantire e finanziare queste imprese”.

di Luca Mangogna - Quotidiano di Sicilia

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